FAQ: Frequently asked questions
Si tutti i compressori producono calore poiché comprimono l'aria che è un gas e questo comporta un surriscaldamento.
Per calcolare il calore prodotto dal compressore basta moltiplicare la potenza del motore elettrico che lo alimenta per 0,9. Spesso il calore dei compressori a vite è utilizzato come fonte di calore per l'ambiente in cui è posizionato.
L'aria è ricca di vapor acqueo! Quando, nel serbatoio del compressore, aumenta la pressione che serve a comprimere l'aria diminuisce la temperatura facendo condensare il vapor acqueo.
La quantità di acqua che si forma dipende da vari fattori come:
- il grado di umidità
- la temperatura ambiente
- la quantità di aria aspirata
3. Per potenze superiori agli 11 kW il compressore rotativo a vite, in quanto più efficiente di quello a pistoni rappresenta la scelta più adatta. Per potenze fino agli 11 kW invece la scelta va fatta valutando i pro ed i contro delle due diverse tecnologie:
- il compressore a pistoni è una macchina più semplice ma meno efficiente e solitamente non è adatto ad utilizzi a servizio continuo (salvo casi specifici) inoltre il ciclo di vita è più breve.
- il compressore rotativo a vite è più complesso ma ha massima efficienza, è adatto ad utilizzo a servizio continuo ed ha un ciclo di vita lungo
No!
E' proibito scaricare le condense oleose derivanti dalla compressione dell'aria con compressori lubrificati, in fogna.
E' prevista una sanzione penale per il superamento dei limiti delle sostanze pericolose, tra le quali appunto l'olio minerale dei compressori. Ci sono attrezzature che filtrano tali sostanze che permettono di non inquinare e di non andare incontro a pesanti sanzioni.
La prima cosa da fare è la pratica di “richiesta di messa in servizio”
Successivamente è necessario inviare all’ INAIL una serie di documenti tra i quali una relazione tecnica con disegno.
Consulta le norme e leggi per sapere quali documenti inviare: norme e leggi per impianti ad aria compressa